La decisione confermata dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina insieme al presidente del Consiglio Giuseppe Conte alle 18 in conferenza da Palazzo Chigi. Il Codacons: «Per le famiglie enormi conseguenze». Il viceministro Castelli: «Al lavoro per i genitori a casa»
È una misura molto drastica, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ne è consapevole. Ma la decisione anticipata dal Corriere, di chiudere tutte le scuole d’Italia e le università a partire da domani, giovedì 5 marzo, fino a metà marzo, è stata presa. L’annuncio ufficiale è arrivato dopo l’ultimo parere del comitato scientifico, durante una conferenza stampa a palazzo Chigi alle 18 di mercoledì. «Non è stata una decisione semplice, spero che i miei alunni tornino presto a far lezione», ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che nelle ultime ore aveva preferito essere cauta, in attesa di formalizzare la decisione ufficiale. Ovviamente il tema è il rallentamento del contagio anche al Sud del Paese, dove i casi finora riscontrati sono minori che al Nord, per rafforzare le terapie intensive aumentando i posti. Per Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna si tratta della terza settimana di chiusura delle scuole.La chiusura delle scuole? «Una decisione senza precedenti, ma la priorità è la salute pubblica», dice il presidente dell’associazione nazionale Presidi Antonello Giannelli. D’accordo anche gli studenti: secondo un sondaggio di Skuola.net, su 13 mila ragazzi, il 69,9% degli studenti ritiene adeguata la misura della chiusura degli istituti scolastici, mentre solo il 15,1% lo considera un intervento eccessivo.
La didattica a distanza
Adesso la didattica a distanza, che il Miur aveva rilanciato con una task force e un sito dedicati, diventerà fondamentale per non interrompere la continuità didattica. Le scuole che finora non si erano attrezzate possono affidarsi anche a Ilaria Capua, che ha lanciato un progetto per sostenere gli istituti nell’adeguamento tecnologico ma anche per informare tutti sugli sviluppi e le caratteristiche dell’epidemia. «Mi impegno a far sì che un servizio pubblico essenziale a distanza venga fornito a tutti gli studenti», ha detto Azzolina. Naturalmente ogni istituto dovrà varare le lezioni a distanza su istanza del collegio dei docenti che, come avvenuto già in diverse scuole del Nord, può riunirsi via web. «L’obiettivo -dice la sottosegretaria Anna Ascani - è quello di garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi affinché, terminata l’emergenza, tutto torni alla normalità».