Anche una predisposizione ereditaria potrebbe contribuire a spiegare la sindrome da iperattività e deficit di attenzione: scienziati Usa hanno infatti individuato geni probabilmente collegati al disturbo e che hanno un ruolo nel cervello. È il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Genetics da Stephen Faraone della SUNY Upstate Medical University, a Syracuse.
L'Adhd è un disturbo molto variegato e sfuggente che si stima interessi fino al 5% dei bambini, caratterizzato da difficoltà a mantenere l'attenzione, a concentrarsi, a controllare le proprie emozioni e i propri impulsi. L'Adhd può incidere sul buon andamento scolastico e persistere anche nella vita adulta. Gli scienziati hanno analizzato l'intero genoma di oltre 55.000 individui e individuato 12 regioni genomiche associate all'ADHD.
I ricercatori hanno poi analizzato nel dettaglio queste regioni del Dna e visto che i geni localizzati al loro interno probabilmente hanno un effetto a livello del cervello. Gli studiosi hanno anche visto che circa altre 44 malattie tra cui depressione, anoressia e insonnia condividono con l'ADHD alcune variazioni genetiche.
In particole nelle regioni genomiche risultate legate all'iperattività i ricercatori hanno identificato geni con un ruolo nello sviluppo del linguaggio e nell'apprendimento e nella regolazione di alcune importanti sostanze chimiche cerebrali (come la dopamina) che potrebbero essere implicati nell'iperattività, e quindi potrebbero avere implicazioni nello sviluppo di nuove terapie per trattare l'ADHD sia in età pediatrica, sia negli adulti.
L'Adhd è un disturbo molto variegato e sfuggente che si stima interessi fino al 5% dei bambini, caratterizzato da difficoltà a mantenere l'attenzione, a concentrarsi, a controllare le proprie emozioni e i propri impulsi. L'Adhd può incidere sul buon andamento scolastico e persistere anche nella vita adulta. Gli scienziati hanno analizzato l'intero genoma di oltre 55.000 individui e individuato 12 regioni genomiche associate all'ADHD.
I ricercatori hanno poi analizzato nel dettaglio queste regioni del Dna e visto che i geni localizzati al loro interno probabilmente hanno un effetto a livello del cervello. Gli studiosi hanno anche visto che circa altre 44 malattie tra cui depressione, anoressia e insonnia condividono con l'ADHD alcune variazioni genetiche.
In particole nelle regioni genomiche risultate legate all'iperattività i ricercatori hanno identificato geni con un ruolo nello sviluppo del linguaggio e nell'apprendimento e nella regolazione di alcune importanti sostanze chimiche cerebrali (come la dopamina) che potrebbero essere implicati nell'iperattività, e quindi potrebbero avere implicazioni nello sviluppo di nuove terapie per trattare l'ADHD sia in età pediatrica, sia negli adulti.
https://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=18268&titolo=Sindrome-iperattivita,-individuate-12-regioni-Dna-coinvolte
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